Whistleblowing



La Direttiva Europea sul Whistleblowing (2019/1937), in vigore a partire dal 17 dicembre 2021, prevede l’adozione di nuovi standard di protezione a favore dei segnalanti (c.d. “whistleblower”). Il 10 marzo 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato il D.lgs. 24/2023 in attuazione della Direttiva UE 1937/2019 in materia di whistleblowing.

Le aziende italiane pubbliche e private con più di 250 dipendenti sono quindi chiamate ad implementare un adeguato canale di segnalazione interno entro il 15 luglio, mentre quelle con più di 50 dipendenti hanno tempo per adeguarsi ai nuovi requisiti fino al 17 dicembre.
Nell’ambito di applicazione della Direttiva, rientrano tutte le aziende che hanno adottato un modello organizzativo ex D.lgs. 231/2001 (a prescindere dal numero di dipendenti).

Gli obiettivi della Direttiva Europea sul whistleblowing possono essere così sintetizzati:
• Rilevare e prevenire comportamenti scorretti e violazioni di leggi e regolamenti;
• Migliorare l’applicazione della legge implementando canali di segnalazione efficaci, affidabili e sicuri per proteggere i segnalanti da eventuali ritorsioni;
• Proteggere i whistleblower aiutandoli a denunciare atti illeciti o irregolarità in modo sicuro, garantendo la possibilità di segnalare in modo anonimo.

È quindi indispensabile per le aziende che rientrano nel perimetro di applicazione della Direttiva:
• Introdurre un adeguato canale di segnalazione interno;
• Adottare un’adeguata procedura interna per la gestione delle segnalazioni;
• Individuare uno o più soggetti incaricati di gestire le segnalazioni;
• Svolgere un’adeguata attività di formazione.

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